Cos’è?
Per pizza in pala o pizza alla pala, oggi s’ intende una pizza a forma di lingua, una via di mezzo tra una pizza in teglia e una maxy per capirci, di solito lunga circa 60-80 cm e larga 40, stesa e farcita direttamente su una pala, per tradizione di legno, ma ormai spesso anche di alluminio e cotta direttamente su pietra refrattaria.
E’ caratterizzata dalla consistenza “scrocchiarella” e dall’ aspetto sottile e croccante, specie nel bordo, per la presenza di olio extravergine o di semi dentro l’impasto, che ha un’idratazione minore rispetto alla pizza tradizionale.
Come nasce?
Presente forse da sempre nel mondo dei fornai, conosciuta come pinsa romana o spianata, si narra che entra nel mondo dei pizzaioli dopo l’ idea di Gigino Dell’ Amura, il quale, agli inizi degli anni ’30, trasformò la storica Panetteria di famiglia nella Pizzeria Ristorante più grande del mondo introducendo in seguito un nuovo modello di pizza, la pizza al metro appunto, utilizzando il vecchio impasto della spianata del panificio, ma che per la prima volta dava la possibilità di ordinare la pizza in vari gusti e di varie misure, cotta in forni a legna molto ampi che permettevano, ma permettono tutt’ ora, di cuocere la pizza in misure anche oltre i 2 metri. La pizzeria diventa un successo, per questo nel 1960 il modello di pizza viene brevettato. Università della pizza è il nome che oggi troviamo all’ antica pizzeria della famiglia dell’ Amura , che si trova a Vico Equense, Napoli.